Una favola per tutte e tutti a partire dai 6 anni
Liberamente tratto da “La conferenza degli animali” di Erich Kästner
Di e con Matteo Garattoni, Ariela Maggi, Sara Magrin
Regia Ariela Maggi
Costruzione scene Varco 66 – Open Group
Produzione Teatrino Alambicco e Manimotò
Guerre, ingiustizie e povertà: il mondo descritto da “La conferenza degli animali” di Erich Kästner, testo del 1949 da cui lo spettacolo è liberamente tratto, non è diverso da quello attuale. Variano i luoghi di conflitto, cambiano i nomi dati ai fatti, ma le ragioni rimangono le stesse: i “grandi” – non solo i potenti della Terra, ma (quasi) tutti gli adulti – sono litigiosi, egoisti, avidi. Dopo l’ennesimo vertice o G8, conferenza o summit che comunque rinvia e non risolve i problemi dell’umanità, gli animali del pianeta decidono di intervenire: per amore dei bambini è necessario obbligare gli adulti a far tacere i cannoni. L’appuntamento è al Grattacielo degli animali, per confrontarsi, elaborare, decidere ed infine agire! Ma sarà possibile per giraffe e leoni, pappagalli e delfini – creature diversissime per aspetto, origine e comportamento – ideare un piano comune e realizzarlo insieme? E i bambini, vorranno mettersi d’accordo con gli animali? E tra di loro?
In viaggio con l’Altro
Obiettivo di questo spettacolo è quello di invitare il giovane pubblico ad un confronto con la diversità, per (ri)conoscerla e comprenderla.
Il variegato mondo faunistico si fa qui rappresentante della varietà umana, utilizzando un linguaggio – quello appunto animale – così significativo nel fantasmatico universo infantile.
Il diverso modo di camminare, parlare, raccontare e mangiare degli “altri” , giunti da ogni dove al Grattacielo degli Animali, è inizialmente motivo di disagio, litigio, o semplicemente incomunicabilità.
Mossi dalla necessità di prendere decisioni urgenti per risolvere il “problema degli umani”, gli animali si ritrovano a dover convivere e confrontarsi; riescono nei loro propositi perchè, non senza difficoltà, comunicano, dialogano, e trovano insieme una strategia comune.
La diversità si scopre così essere una ricchezza e un’opportunità da cogliere: il punto di vista e le capacità di ciascuno permettono una comprensione più profonda della realtà e una cooperazione utile, sostenibile e divertente.
In un momento storico come questo, in cui le diversità culturali vengono spesso strumentalizzate per creare divisioni artificiose, o più semplicemente negate in un processo di omologazione, riteniamo fondamentale promuovere un “dialogo tra le culture”.
E’ urgente e necessario formare ad un comune senso di umanità senza dimenticare “i volti”, ovvero la singolarità irripetibile di ognuno: condurre ad amare la somiglianza e la diversità, aiutare a rintracciare l’universale senza perdere il particolare.
La varietà prende forma
Il linguaggio del teatro di figura (maschere, burattini, oggetti) conduce gli spettatori in un universo immaginario ed immaginifico, che altro non è se non traduzione e interpretazione del mondo reale, permettendo profondi processi di identificazione e proiezione.
La mimesi con il mondo animale costituisce il nucleo della ricerca degli attori: gesti, sguardi e corpi danno vita ad una recitazione stilizzata che si avvicina per ritmo, comicità e universalità alla Commedia dell’Arte.
Maschere, paesaggi in miniatura, schermi televisivi, musica e burattini portano in scena, in modo variopinto e grottesco, il nostro mondo attuale.